Qui e ora – La Stampa febbraio 2013
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- Data di creazione 27 Marzo 2017
- Ultimo aggiornamento 2 Aprile 2017
Qui e ora - La Stampa febbraio 2013
La Stampa - 24 Febbraio 2013
"Qui e ora" di Mattia Torre
È lo chef il nuovo mostro
Notte, buio, strada deserta di periferia. Dai rottami di due moto che sono entrate in collisione emerge faticosamente un superstite, mentre l'altro lì per lì sembra morto. Invece di preoccuparsi di lui, il sopravvissuto bada freneticamente a mettersi in contatto via telefonino con la stazione radio dov'è diretto per condurre un programma di alta cucina. Dopo qualche tentativo fallito di farsi venire a prendre da un'ambulanza, costui si rassegna a fare il suo numero da lì dove si trova - è il bello della diretta.
L'altro intanto riprende pigolo, ma il conduttore radiofonico poco gli bada, anzi addirittura lo umilia trattandolo, nelle pause della sua esibizione, coma la classica pezza da piedi. Tutta la prima parte di "Qui e ora", novità di Mattia Torre, è dunque dedicata alla descrizione di un mostro impudente, un Alberto Sordi aggiornato ai nostri tempi più veloci e crudeli: uno pseudochef che mentre pronuncia vertiginose tirate a braccio rispondendo a immaginari quesiti culinari o decretando la fine dell'impero della rughetta continua a infierire verbalmente sul compagno di sventura. Il quale dapprima subisce, ma poi tira fuori le unghie...
La conclusione mette alla gogna lo chef come personaggio esemplare del cattivo gusto e della decadenza dei costumi. Forse esagera (vengono in mente molte categorie ben più nocive), ma non importa: la descrizione regala al magnifico Valerio Mastandrea un irresistibile fuoco di fila di battute di affascinante cinismo, mentre Valerio Aprea gioca di rimessa per poi venire fuori alla distanza. Circa 90', e grande spasso del pubblico.
Masolino D'Amico