Novantadue – Repubblica.it 05/06/2017 recensione Giulia Sanzone
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- Ultimo aggiornamento 8 Maggio 2017
Novantadue - Repubblica.it 05/06/2017 recensione Giulia Sanzone
REPUBBLICA.IT 05/05/2017
Novantadue, falcone e borsellino, 20 anni dopo (g.s.)
“L’estate sta finendo…” gracchia una hit pop dell’85 alla radio, nell’ultima insonne notte di lavoro che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino trascorrono al riparo del carcere/isola dell’Asinara, intenti a preparare quell’inedito e celebre Maxi-processo che avrà il condannato intento di dichiarare guerra alla mafia. Nel corso della più imponente indagine sulla malavita della storia, i due “servitori dello Stato”, uniti da un profondo senso di rigore e giustizia, affogano nei posaceneri infinite sigarette, tra centinaia di faldoni e caffè, si stuzzicano con ironia, si danno coraggio. La forza espressiva degli interpreti – Filippo Dini e Giovanni Moschella - dirompe con potenza da una scenografia essenziale e fredda di ispirazione kantoriana: tra un tavolo e qualche sedia, una scacchiera e luci nude, dai black out della coscienza emergono anche confessioni, pensieri, paure, torbidi riflessi di quella solitudine che sarà presto un presagio di morte. Perché “a Palermo si muore quando si resta soli”.
Parte da qui Novantadue, il testo intenso e sentito di Claudio Fava, scandendo una vicenda umana e professionale nel confronto dialettico tra due magistrati (ma soprattutto tra due amici fraterni) che finalmente lasciano l’altare cristallizzato delle granitiche icone al quale sono stati immolati per tornare finalmente uomini.
La regia di Marcello Cotugno scava in questa dimensione umana, l’accompagna sulle note di Nils Frahm, Olafur Arnalds e Hugo Race in una corsa contro il tempo che troverà il triste finale nel fatidico anno “Novantadue” e nelle annunciate stragi di Capaci e via D’Amelio. Senza retorica si attraversano gli anni, gli ostracismi, i boicottaggi, gli avvertimenti, gli scontri con “il male” (magistrale la performance di Pierluigi Corallo, che interpreta killer e capi mafia dal catenazzo d’oro, ma anche corrotti di Stato e commissari generali in giacca e cravatta), all’ombra di un’inquietante e accomodante zona grigia rappresentata da una trattativa infame che sa di tritolo.
Giulia Sanzone
Teatro Biblioteca Quarticciolo, Roma, 30 aprile 2017
NOVANTADUE: FALCONE E BORSELLINO, 20 ANNI DOPO
di Claudio Fava
regia Marcello Cotugno
con Filippo Dini, Giovanni Moschella, Pierluigi Corallo
produzione BAM Teatro